PRIMO APRILE 2009
Mario ManfrediPrimo Aprile, pesce di Aprile non per le poste Italiane, ma solo per I CITTADINI DI SAN MANGO D’AQUINO che, loro malgrado, dovranno continuare a subire i notevoli disagi per un reato commesso da ignoti.
Il popolo di San Mango è stanco di aspettare!
Vergogna per le Poste Italiane che, avendo subito un furto presso uno dei loro pubblici uffici in data 1 aprile, a tutt’oggi, quantunque siano già trascorsi quindici giorni, non siano ancora riusciti a riaprire l’Ufficio. A nulla sono serviti gli interventi del Sindaco(avrebbe forse dovuto investire del problema la Prefettura ed il Ministro competente), così come gli articoli scritti sui vari quotidiani. Sembra che i responsabili nulla, o forse troppo poco, stiano facendo per porre fine all’enorme ed inconcepibile disagio che stanno arrecando a tutta la nostra comunità. Che cosa si aspetta a riaprire l’Uffico? Non può bastare l’aver comunicato che il pagamento delle pensioni, dapprima sospeso, venga ora effettuato negli Uffici della vicina Martirano Lombardo. I servizi di cui una comunità ha bisogno sono molteplici, ivi compresi i pagamenti delle varie bollette che gravano sulle finanze delle famiglie che, se non pagate entro le date stabilite, saranno sanzionate con ulteriori spese, se non addirittura comporteranno la sospensione di qualche erogazione. Le operazioni di prelevamento purtroppo non si possono effettuare ad Ufficio chiuso, perché San Mango non è dotato di una postazione esterna di Banco Posta.
La maggior parte degli anziani non è autonomo o automunito né spesso in salute, così da poter raggiungere gli uffici di uno dei paesi viciniori.
E’ a dir poco una tragedia!
Forse gli alti burocrati delle Poste Italiane non si rendono conto delle reali difficoltà che la mancata riapertura comporta. Per loro, chiudere l’Ufficio è stato un provvedimento sì da prendere, ma relativamente facile , per l’utenza invece no. Si è parlato di rinnovare il sistema per migliorare i servizi, ma se questi sono i risultati, lasciatemelo dire, si stava molto ma molto meglio prima, quando gli Uffici Postali offrivano solo determinati ed indispensabili servizi utilissimi per la società e non come oggi, in cui si trova quasi di tutto come in un comune supermercato. L’Ufficio di San Mango è stato teatro, negli anni passati, di altre rapine ma la popolazione non ha mai subito tanti disagi come ora.
Da quanto ho avuto modo di apprendere, sembra che il ritardo sia dovuto all’incapacità dei preposti a trovare un vetro che sostituisca quello gravemente danneggiato dai malviventi al momento del furto. Sembra a dir poco una motivazione ridicola e puerile poiché, da quanto accaduto, e a detta dei presenti, non è stato poi così complicato mandare in frantumi il vetro pre-esistente tanto, che sono bastati solo pochi colpi di ascia! Da ciò si deduce che il vetro in questione, poiché non dotato di particolari resistenza, doveva essere un comune vetro infrangibile e, pertanto, facilmente da recuperare sul mercato. In più non si può credere che ogni qualvolta un Ufficio Postale, ovunque sia ubicato, subisca un furto le popolazioni interessate siano penalizzate dalla chiusura dell’Ufficio per un così lungo periodo.
E allora, se questi NON sembrano i veri motivi, che cosa impedisce realmente all’Ente Poste di riattivare un servizio pubblico interrotto da ormai quindici giorni?
Da parte mia, mi auguro che un così grave disservizio sia dovuto alla negligenza di chi avrebbe dovuto adoperarsi tempestivamente per risolvere il problema e non, come forse ingiustamente circola voce in Paese , che sotto tutto questo ritardo ci sia in realtà qualcos’altro: un interesse di natura assicurativa. Se così fosse, sarebbe giusto e doveroso da parte dei preposti di indagare e prendere le dovute misure.
Mi auguro, per il bene comune, che il tutto venga risolto entro pochi giorni, altrimenti propongo di stilare un documento di protesta da inoltrare a chi di competenza, firmato dai concittadini che vorranno sostenere questa battaglia .
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