MINACCE VERE O PRESUNTE CHE SIANO…
Mario ManfrediFinalmente sembrava esser calata, su questo nostro paese, un pò di calma.
I giornali da poco avevano smesso di pubblicare notizie, colpi di scena, accuse, smentite, smentite alle smentite.
Tutto taceva, le parti sembravano aver capito che era ora di smetterla, che alle parole occorreva necessariamente che seguisse una doverosa meditazione, una seria analisi. A dirla alla Leopardi,sembrava veramente giunta la quiete dopo la tempesta.
Ma ecco, all’improvviso, uscir fuori un manifestino con su scritte parole di minaccia o presunte tali.
Al riguardo azzardo dentro di me tre ipotesi:
Prima: che il cervello che ha partorito il contenuto del volantino abbia potuto sentire veramente ciò che ha scritto. In questo caso merita il disprezzo e la condanna unanime da parte di tutta la comunità sanmanghese, in quanto ci si può combattere politicamente ma a nessuno è consentito di varcare, nemmeno col pensiero, il limite del rispetto altrui, anche se manifesta idee e comportamenti diversi da quelli tenuti da ciascuno di noi. Non è, inoltre, consentito a nessuno ergersi a giudice di chi la pensa in modo dissimile a noi e figuriamoci, se conseguentemente gli è consentito di minacciarne l’incolumità.
Seconda, se l’autore è qualche persona vicina alla famiglia Chieffallo ed ha inteso trarre da questo insulso gesto vantaggi politici, volendo far apparire la stessa famiglia, vittima di non so quale disegno criminoso, ha sbagliato perché non è col vittimismo che si vincono le battaglie e si fanno perdonare gli errori commessi. Anche in questo caso, parimenti l’autore merita il disprezzo di tutti.
Terza ipotesi: lo scritto è stato dettato dallo spirito di un bontempone che, volendo approfittare della confusione generale, ha inteso, forse per smorzare gli animi un tantino accesi, fare uno scherzo che, anche se tale, si è dimostrato di cattivo gusto ed inopportuno.
Ritengo, comunque, che è arrivato il momento di stare calmi, di riflettere su quanto è avvenuto in quest’ultimi tempi nel nostro paese, guardando al passato, perché esso ci deve far da guida per le azioni future e perché solo guardando indietro si può essere più oculati e lontani dal commettere gli errori perpetrati nel tempo.
E’ tempo che ciascuno di noi faccia un esame di coscienza e guardi con fiducia al futuro, sperando che, per l’avvenire, questo nostro paese possa essere governato in pace da un manipolo di persone moderate che, con passione e spirito di sacrificio cerchino di amministrarlo disinteressatamente, all’insegna della democrazia e del rispetto dell’altrui persona. Non dobbiamo lasciare spazio a quanti sono desiderosi di imboccare la strada del tornaconto personale a discapito dell’interesse collettivo. Il popolo deve saper riconoscere, non lasciandosi influenzare da parenti, amici, compari, conoscenti e promesse, quali persone siano effettivamente in grado di poter gestire la cosa pubblica in nome del benessere collettivo. Mi auguro , per l’avvenire, che ciascuno di noi venga illuminato nelle scelte che sarà tenuto a dover fare allorquando sarà chiamato a chi dare la preferenza per andare a governare questa nostra comunità.
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